Mentre gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e gli oli minerali derivano sia da contaminazione ambientale sia di processo, mentre le varie forme di Bis Fenolo A dal packaging, il 3-MCPD deriva da processi tecnologici.
Infatti “il 3-monocloropropano-1,2-diolo (3-MCPD) è un contaminante che si sviluppa durante la trasformazione dei prodotti alimentari […].
Si forma in alimenti contenenti grassi e sale quando vengono esposti ad alte temperature durante la produzione. Alcuni studi hanno messo in relazione il 3-MCPD con infertilità nei ratti, inibizione della funzione immunitaria e possibile cancerogenicità.
Nel 2001 il precedente Comitato scientifico dell’alimentazione umana dell’Unione europea aveva stabilito una dose giornaliera ammissibile pari a 2 µg/kg di peso corporeo per il 3-MCPD e nella legislazione comunitaria è stato specificato un livello massimo di concentrazione pari a 20 μg/kg per il 3-MCPD nelle proteine vegetali idrolizzate e nella salsa di soia. […]
Nel dicembre del 2007 è stata segnalata per la prima volta la presenza di esteri grassi del 3-MCPD (esteri 3-MCPD) in diversi prodotti alimentari tra cui i grassi raffinati commestibili, come la margarina e gli oli, nonché gli alimenti per lattanti e il latte materno.
Dal momento che il 3-MCPD può essere rilasciato dagli esteri, la questione della presenza degli esteri 3-MCPD andrebbe esaminata. Mentre esistono diversi studi tossicologici condotti su animali in relazione al 3-MCPD, le conoscenze in merito alla presenza, alla tossicocinetica o alla tossicità degli esteri 3-MCPD sono piuttosto scarse, ma si tratta di dati necessari per valutare i possibili rischi per la salute umana.
In esito a una richiesta della Commissione europea, nel marzo 2008 l’EFSA ha adottato una dichiarazione scritta in cui si sottolineava l’esigenza di ulteriori studi sulla tossicità e sulla tossicocinetica degli esteri 3-MCPD.
Infatti “il 3-monocloropropano-1,2-diolo (3-MCPD) è un contaminante che si sviluppa durante la trasformazione dei prodotti alimentari […].
Si forma in alimenti contenenti grassi e sale quando vengono esposti ad alte temperature durante la produzione. Alcuni studi hanno messo in relazione il 3-MCPD con infertilità nei ratti, inibizione della funzione immunitaria e possibile cancerogenicità.
Nel 2001 il precedente Comitato scientifico dell’alimentazione umana dell’Unione europea aveva stabilito una dose giornaliera ammissibile pari a 2 µg/kg di peso corporeo per il 3-MCPD e nella legislazione comunitaria è stato specificato un livello massimo di concentrazione pari a 20 μg/kg per il 3-MCPD nelle proteine vegetali idrolizzate e nella salsa di soia. […]
Nel dicembre del 2007 è stata segnalata per la prima volta la presenza di esteri grassi del 3-MCPD (esteri 3-MCPD) in diversi prodotti alimentari tra cui i grassi raffinati commestibili, come la margarina e gli oli, nonché gli alimenti per lattanti e il latte materno.
Dal momento che il 3-MCPD può essere rilasciato dagli esteri, la questione della presenza degli esteri 3-MCPD andrebbe esaminata. Mentre esistono diversi studi tossicologici condotti su animali in relazione al 3-MCPD, le conoscenze in merito alla presenza, alla tossicocinetica o alla tossicità degli esteri 3-MCPD sono piuttosto scarse, ma si tratta di dati necessari per valutare i possibili rischi per la salute umana.
In esito a una richiesta della Commissione europea, nel marzo 2008 l’EFSA ha adottato una dichiarazione scritta in cui si sottolineava l’esigenza di ulteriori studi sulla tossicità e sulla tossicocinetica degli esteri 3-MCPD.
L’EFSA ha avviato una banca dati di conoscenze sugli esteri 3-MCPD
Rif. EFSA (http://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/monochloropropane.htm)
I limiti attualmente in applicazione per i contaminanti più significativi, sono previsti dal Regolamento n.1881/2006 e successive modifiche.
Sono stati stabiliti limiti per: nitrati, micotossine (Aflatossine, Ocratossina A, Patulina, Deossinivalenolo, Zearalenone, Fumonisine), metalli (Piombo, Cadmio, Mercurio, Stagno), MCPD, diossine e PCB e IPA (benzopirene) su matrici di origine animale e vegetale. Disposizioni specifiche sono previste per il campionamento e l’analisi in considerazione della matrice alimentare e del contaminante.
Mentre il REGOLAMENTO (CE) N. 333/2007 DELLA COMMISSIONE del 28 marzo 2007 è “relativo ai metodi di campionamento e di analisi per il controllo ufficiale dei tenori di piombo,cadmio, mercurio, stagno inorganico, 3-MCPD e benzo(a)pirene nei prodotti alimentari”