RSPO – olio di palma
Qualche anno fa le COOP ci avevano provato e avevano dichiarato guerra all’olio di palma accusato su due fronti:
1. Dannoso alla salute causa l’elevato contenuto di grassi saturi
2. Causa della avanzante disboscazione della Indonesia per far spazio alle piantagioni di palma da olio.
Dopo qualche anno ecco ritornare il problema della presenza di olio di Palma negli alimenti sempre per gli stessi motivi. Ora l’allarme viene lanciato dalla GDO, in particolar quella svizzera, francese ed Inglese e sembrano proprio decisi ad andare fino in fondo alla questione.
In merito ai problemi sulla salute umana l’unica soluzione è quella di eliminare l’olio di palma dalla lista degli ingredienti (cosa molto difficile per alcuni prodotti alimentari) ma in merito alla problematica ecologica dell’Indonesia l’unica soluzione sembra essere quella di approvvigionarsi di palma sostenibile (RSPO).
La RSPO (Roundtable on Sustainable Palm Oil) ha definito i criteri che identificano 4 modelli di fornitura per la promozione del palma prodotto secondo criteri sostenibili (palma RSPO):
1. IDENTITY PRESERVED, ovvero garanzia completa di prodotto sostenibile con piena tracciabilità dalla pianta al prodotto finito,
2. SEGREGATION, ovvero garanzia completa di prodotto sostenibile,
3. MASS BALANCE,ovvero garanzia parziale di prodotto sostenibile, con certa percentuale miscelata a prodotto non sostenibile
4. BOOK & CLAIM, ovvero un meccanismo di adozione a distanza, tramite il quale ogni anello della fornitura precedente al consumatore finale del prodotto finito, può comprare e rivendere i certificati rappresentativi di prodotto grezzo RSPO, senza che sussista il vincolo all’utilizzo di detto prodotto!!!!
Per poter utilizzare i certificati sono necessari alcuni requisiti, come per es. quello di aderire all’associazione Greenpalm (http://www.greenpalm.org/) .
I certificati rappresentano circa una tonnellata (940Kg) di palma Grezzo RSPO, e/o raffinato e/o sue frazioni. Il costo è oggi di circa 15usd/ton
È ovvio che per le prime tre strategie i costi saranno necessariamente più elevati rispetto a quelli identificabili nella “BOOK & CLAIM” (punto 4). Infatti gli acquisti dovranno essere programmati per tempo e per quantità in eccesso rispetto a quelle necessarie, non essendoci (diversamente dal punto 4 ) la possibilità di certificare l’esatta quantità di palma utilizzato
Prima però di chiudere l’argomento bisogna però precisare che l’80% di olio di palma mondiale arriva dall’Indonesia e quindi il palma che possiamo certificare è solo il 20% del totale quindi ci domandiamo: basterà la quantità di palma sostenibile a soddisfare la richiesta mondiale?
By Buffatti Giovanni