26 febbraio 2011

ETICHETTATURA d'ORIGINE, ma noi siamo in Europa?

In dicembre è uscito il disegno di legge che rende obbligatorio indicare sulle etichette dei prodotti alimentari la provenienza, tale traguardo viene visto da parte di alcuni stati membri della UE come un ritorno a vecchi nazionalismi in contrasto con lo spirito unitario del mercato unico europeo.



In Europa l’etichettatura è fonte di dibattito e confronti, infatti, il Consiglio UE ha fatto un accordo con gli stati membri per la proposta per il nuovo regolamento sull’etichettatura alimentare. L’ultimo passaggio la scorsa settimana quando l’intesa è accettata con voto contrario dell’Italia, che ha ritenuto tale intesa poco rigida per l’indicazione del paese d’origine.
Questo futuro regolamento proporrà come obbligatorio alcune informazioni nutrizionali (Kcal, grassi, saturi, sale ecc.), e per alcuni (pochi) prodotti l’indicazione del paese d’origine.


Per il nostro disegno di legge (etichetta d’origine) rimangono ancora fra i tecnici vari dubbi sulle modalità applicative, sia per l’aspetto tecnico sia per il futuro l’iter legislativo
tarcisio

08 febbraio 2011

ETICHETTATURA VINI allergeni, PROROGA

Etichettatura allergeni, proroga al 30 giugno 2012:  La Commissione Ue, con proprio regolamento, ha disposto la proroga dal 31 dicembre 2010 al 30 giugno 2012 del termine dell’esenzione dell’obbligo dell’etichettatura degli allergeni dei vini di cui all'allegato XI ter del reg. n. 1234/2007, conformi alle disposizioni della direttiva 2005/26/CE (obbligatoria la sola dicitura relativa al contenuto dei solfiti).
Per ulteriori dettagli: Regolamento n. 1266/2010 della Commissione del 22 dicembre 2010 che modifica la direttiva 2007/68/CE per quanto riguarda le prescrizioni relative all'etichettatura per i vini. (GU n. L 263 del 10-11-2010)
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2010:347:0027:0028:IT:PDF
by http://www.uiv.it/

…ma in ITALIA CI SONO OGM AUTORIZZATI?


Sì,
Vedi il sito:   ttp://ec.europa.eu/food/dyna/gm_register/index_en.cfm

L’Italia, in quanto membro UE, ha l’obbligo di recepire le Dir. Comunitarie e di ottemperare i Reg CE.    Di conseguenza non possiamo limitare l’importazione di prodotti OGM autorizzati a livello UE, né in teoria a vietarne la coltivazione se non per motivazioni scientificamente supportate.
L’introduzione di colture OGM in Italia è stata fortemente contrastata: MIPAF Pecoraro (Gov. Amato II) e Alemanno (Gov. Berlusconi I e II).

Nel 2000 con un decreto del Governo Amato si è tentato di bloccare l'uso di prodotti alimentari derivati da 4 mais OGM, autorizzati a livello UE con il Reg CE 258/97 basato sul principio di "sostanziale equivalenza". 

Nonostante un parere dell'Istituto Superiore di Sanità non avesse evidenziato alcun rischio per la salute umana derivante dal consumo di tali prodotti, il decreto invocava la clausola di salvaguardia, prevista dal Regolamento 258/97, motivato dalla mancanza di una seria analisi dell'impatto ambientale e sul fatto che fu rilevata la presenza di tracce della proteina transgenica (tra le 0,04 e le 30 parti per milione).


Nel 2004 una sentenza del TAR del Lazio ha annullato tale decreto in quanto non era stata prodotta alcuna prova di pericolosità collegata a tale presenza e pertanto non esisteva alcun motivo per considerare pericolosi tali prodotti.
riflessioni del dott. F.Magalini & Wiki

06 febbraio 2011

ETICHETTATURA d'ORIGINE … ma è una vera tutela??

Via libera alle etichette d'origine obbligatorie per tutti i prodotti agroalimentari.
Il ddl 2260 (dell’ex ministro Zaia) è legge dopo la votazione all'unanimità in Commissione agricoltura della Camera in sede legislativa (gen 2011).
Un punto centrare del DDl ora legge è …La distinzione tra prodotti alimentari non trasformati (x es. uova) e quelli trasformati (pasta, biscotti, torte ecc.).


Per gli alimenti non trasformati, l'indicazione di provenienza è il Paese di produzione, ricordiamo che tanti hanno già ora l’obbligo di indicarlo
Per gli alimenti trasformati visto che ci possono essere più fasi la legge prevede che “l’indicazione riguarda il luogo in cui è avvenuta l’ultima trasformazione sostanziale e il luogo di coltivazione e allevamento della materia prima agricola prevalente utilizzata nella preparazione o nella produzione dei prodotti..”


ho alcuni dubbi    ….sull’etichetta di biscotto sarà necessario indicare l’origine della farina (materia prima prevalente)… o quella del grano? …
Per un tortellino ripieno di carne va indicato il luogo dell'allevamento dell'animale?
In più non sarà sempre facile individuare l’ultima trasformazione sostanziale … per la margarina viene raccolta la palma, avviene il frazionamento, raffinazione, trattamenti, estrusione confezionamento in alcuni casi in nazioni diverse
… qual è la fase prevalente … l’ estrusione confezionamento ???.


Se come alcuni sostengono la norma dice che x una confezione di biscotti si potrà scrivere "origine italiana" anche se se contengono solo il 51% di farina italiana (materia agricola prevalente).  
Il consumatore sarà convinto di acquistare un prodotto 100% italiano quando in realtà non lo è totalmente. (il fatto alimentare)


Nessuna novità sostanziale per OGM ...nella nuova legge si obbliga di indicare il di provenienza anche per OGM, ma il limite di tolleranza (0,9%) stabilito dalla legge per l’eventuale inquinamento accidentale resta immutato.
C’è inoltre il rischio che l’Europa bocci l’iniziativa italiana, in contrasto con la direttiva etichettatura 2000/13/CE che prevede l’indicazione dell’origine solo a titolo volontario per la generalità dei prodotti, mentre per altri l’informazione è già obbligatoria.
Un copione già messo in scena con la legge 204/2004, quando il legislatore italiano provò a introdurre l'obbligo di citare l'origine delle materie prime sulle etichette di tutti i prodotti alimentari. Già in quel caso la Commissione europea, rilevata l'incompatibilità della norma con quella comunitaria, diffidò l'Italia dall'applicarla".
TESTO INTEGRALE DDL  (tb)