06 febbraio 2011

ETICHETTATURA d'ORIGINE … ma è una vera tutela??

Via libera alle etichette d'origine obbligatorie per tutti i prodotti agroalimentari.
Il ddl 2260 (dell’ex ministro Zaia) è legge dopo la votazione all'unanimità in Commissione agricoltura della Camera in sede legislativa (gen 2011).
Un punto centrare del DDl ora legge è …La distinzione tra prodotti alimentari non trasformati (x es. uova) e quelli trasformati (pasta, biscotti, torte ecc.).


Per gli alimenti non trasformati, l'indicazione di provenienza è il Paese di produzione, ricordiamo che tanti hanno già ora l’obbligo di indicarlo
Per gli alimenti trasformati visto che ci possono essere più fasi la legge prevede che “l’indicazione riguarda il luogo in cui è avvenuta l’ultima trasformazione sostanziale e il luogo di coltivazione e allevamento della materia prima agricola prevalente utilizzata nella preparazione o nella produzione dei prodotti..”


ho alcuni dubbi    ….sull’etichetta di biscotto sarà necessario indicare l’origine della farina (materia prima prevalente)… o quella del grano? …
Per un tortellino ripieno di carne va indicato il luogo dell'allevamento dell'animale?
In più non sarà sempre facile individuare l’ultima trasformazione sostanziale … per la margarina viene raccolta la palma, avviene il frazionamento, raffinazione, trattamenti, estrusione confezionamento in alcuni casi in nazioni diverse
… qual è la fase prevalente … l’ estrusione confezionamento ???.


Se come alcuni sostengono la norma dice che x una confezione di biscotti si potrà scrivere "origine italiana" anche se se contengono solo il 51% di farina italiana (materia agricola prevalente).  
Il consumatore sarà convinto di acquistare un prodotto 100% italiano quando in realtà non lo è totalmente. (il fatto alimentare)


Nessuna novità sostanziale per OGM ...nella nuova legge si obbliga di indicare il di provenienza anche per OGM, ma il limite di tolleranza (0,9%) stabilito dalla legge per l’eventuale inquinamento accidentale resta immutato.
C’è inoltre il rischio che l’Europa bocci l’iniziativa italiana, in contrasto con la direttiva etichettatura 2000/13/CE che prevede l’indicazione dell’origine solo a titolo volontario per la generalità dei prodotti, mentre per altri l’informazione è già obbligatoria.
Un copione già messo in scena con la legge 204/2004, quando il legislatore italiano provò a introdurre l'obbligo di citare l'origine delle materie prime sulle etichette di tutti i prodotti alimentari. Già in quel caso la Commissione europea, rilevata l'incompatibilità della norma con quella comunitaria, diffidò l'Italia dall'applicarla".
TESTO INTEGRALE DDL  (tb)