31 agosto 2010

ACRILAMIDE contaminante chimico

L'acrilammide è un contaminante chimico (2,3-Propenamide) è l’ammide dell’acido acrilico.
L’abbiamo conosciuto nell’Aprile del 2002 quando la National Food Authority svedese ha lanciato l’allarme sulla presenza di elevate concentrazioni di acrilammide in prodotti a base di patate cotti ad alte temperature.
Infatti sembra venga prodotta durante la cottura ad alte temperatura (forno, frittura forse anche alla griglia), probabilmente visto il processo di formazione, l’assunzione dell’acrilamide da parte dell’uomo è da molto tempo .
Da alcuni esperimenti si è osservato che le reazioni che portano alla formazione dell’acrilamide sono innescate dalla compresenza di proteine ad alto contenuto di Asparagina e di amido e calore.
Si è constatato infatti che concorrono alla formazione numerosi parametri come:
à alte TEMPERATURA di cottura e lungo TEMPO di cottura
à NATURA DELL’OLIO DI FRITTURA, probabilmente l’oli insaturi aumenta la possibilità d’innesco della reazione. Ecc.
Si ricorda che le patate contengono molta asparagina (3-4 g/Kg tq).,
Alcuni studi fatti su animali hanno classificato tale contaminante come “probabile cancerogeno” Gruppo 2A dallo IARC (Agenzia Internazionale Ricerca Cancro) e forte agente NEUROTOSSICO, c’è mda dire che in molti casi la presenza di acrilammide negli alimenti non puó essere prevenuta.
La potenziale cancerogenicità è stata dimostrata con studi a lungo termine su ratto ma sono in corso studi epidemiologici in grado di chiarire meglio l’entità del rischio legato assunzione umana.

Monitoraggio dei tenori di acrilammide negli alimenti [Gazzetta ufficiale L 123 del 12.5.2007].

La Commissione raccomanda agli Stati membri di effettuare un monitoraggio negli anni 2007, 2008 e 2009 sulla presenza di acrilammide negli alimenti e di informare ogni anno l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) in ordine ai risultati ottenuti. Per effettuare tali analisi, essi dovranno tener conto degli aspetti specifici del regolamento (CE) n. 882/2004 (allegato III, punti 1 e 2) e del regolamento (CE) n. 333/2007 (parte B dell'allegato).L'acrilammide è una sostanza chimica potenzialmente cancerogena presente in taluni prodotti alimentari e risultante da alcuni modi di cottura.La Commissione europea insieme all'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha creato una base di dati di ricerca sull'acrilammide nei prodotti alimentari (EN). Questa indica il rischio che rappresenta tale sostanza contaminante per la salute pubblica e si prefigge di indicare gli strumenti per ridurne il tenore nei prodotti alimentari.Altre informazioni sull'acrilammide (EN) sono disponibili sul sito internet della direzione generale "Salute e protezione dei consumatori".

02 agosto 2010

Olio di palma ...causa disboscazione della Indonesia

RSPO – olio di palma
Qualche anno fa le COOP ci avevano provato e avevano dichiarato guerra all’olio di palma accusato su due fronti:
1. Dannoso alla salute causa l’elevato contenuto di grassi saturi
2. Causa della avanzante disboscazione della Indonesia per far spazio alle piantagioni di palma da olio.

Dopo qualche anno ecco ritornare il problema della presenza di olio di Palma negli alimenti sempre per gli stessi motivi. Ora l’allarme viene lanciato dalla GDO, in particolar quella svizzera, francese ed Inglese e sembrano proprio decisi ad andare fino in fondo alla questione.
In merito ai problemi sulla salute umana l’unica soluzione è quella di eliminare l’olio di palma dalla lista degli ingredienti (cosa molto difficile per alcuni prodotti alimentari) ma in merito alla problematica ecologica dell’Indonesia l’unica soluzione sembra essere quella di approvvigionarsi di palma sostenibile (RSPO).

La RSPO (Roundtable on Sustainable Palm Oil) ha definito i criteri che identificano 4 modelli di fornitura per la promozione del palma prodotto secondo criteri sostenibili (palma RSPO):
1. IDENTITY PRESERVED, ovvero garanzia completa di prodotto sostenibile con piena tracciabilità dalla pianta al prodotto finito,
2. SEGREGATION, ovvero garanzia completa di prodotto sostenibile,
3. MASS BALANCE,ovvero garanzia parziale di prodotto sostenibile, con certa percentuale miscelata a prodotto non sostenibile
4. BOOK & CLAIM, ovvero un meccanismo di adozione a distanza, tramite il quale ogni anello della fornitura precedente al consumatore finale del prodotto finito, può comprare e rivendere i certificati rappresentativi di prodotto grezzo RSPO, senza che sussista il vincolo all’utilizzo di detto prodotto!!!!


Per poter utilizzare i certificati sono necessari alcuni requisiti, come per es. quello di aderire all’associazione Greenpalm (http://www.greenpalm.org/) .
I certificati rappresentano circa una tonnellata (940Kg) di palma Grezzo RSPO, e/o raffinato e/o sue frazioni. Il costo è oggi di circa 15usd/ton

È ovvio che per le prime tre strategie i costi saranno necessariamente più elevati rispetto a quelli identificabili nella “BOOK & CLAIM” (punto 4). Infatti gli acquisti dovranno essere programmati per tempo e per quantità in eccesso rispetto a quelle necessarie, non essendoci (diversamente dal punto 4 ) la possibilità di certificare l’esatta quantità di palma utilizzato

Prima però di chiudere l’argomento bisogna però precisare che l’80% di olio di palma mondiale arriva dall’Indonesia e quindi il palma che possiamo certificare è solo il 20% del totale quindi ci domandiamo: basterà la quantità di palma sostenibile a soddisfare la richiesta mondiale?
By Buffatti Giovanni