08 ottobre 2012

RIATTIVAZIONE PIATTI ... A QUALE TEMPERATURA ?


Mi è capitato più  volte di confrontarmi con tecnici della ristorazione che sostengono che per servire un piatto pronto al ristorante o al bar prima bisogna garantire il raggiungimento di almeno 85°C al cuore del prodotto stesso.
… … io non sono assolutamente in accordo con questa linea di pensiero […]
 Questo perché:
Per quanto riguarda il prodotto se dovessi servire un piatto a 85/90°C rischierei di ustionare il palato del consumatore e per di più molti prodotti sarebbero rovinati da un punto di vista gastronomico.  Ma soprattutto per quanto riguarda la temperatura minima da raggiungere a cuore del prodotto, non mi risulta che esistano normative che indichino specificamente limiti minimi di temperatura; penso che nel momento in cui, con la corretta applicazione delle procedure HACCP, sia dimostrato che il consumatore non viene esposto a rischi non mi sembra di vedere gli estremi per contestazioni di sorta. (clicca x articolo completo)


In particolare, il DPR 32780  art. 31 parla di “…. alimenti deperibili […] conservati a temperatura < +4°C, poi di alimenti deperibili da consumarsi caldi […] conservati a 60  65°C.” mentre “gli alimenti deperibili cotti da consumarsi freddi […] < 10 gradi C.
… e non fa riferimento a temperature di rigenerazione con trattamento termico (ne tantomeno con forni a microonde che forse al tempo neanche esistevano).  […]
Più recentemente il Reg. (ce) n. 852/04 al  “CAP IX - Requisiti applicabili ai prodotti alimentari” al punto 5. Riporta: gli alimenti a rischio … […] non devono essere conservati a temperature che potrebbero comportare rischi per la salute, e che la catena del freddo non deve essere interrotta. […]
Lo stesso Reg (ce) n. 852/04 al  CAP XI - TRATTAMENTO TERMICO riporta “I seguenti requisiti si applicano solo agli alimenti immessi sul mercato in contenitori ermeticamente chiusi.
Qualsiasi procedimento di trattamento termico […] deve portare l'alimento […] a una determinata temperatura per un determinato periodo di tempo; (ma non specifica quali), … al fine di garantire che il procedimento usato raggiunga gli obiettivi ricercati,
… non c’è riferimento a temperature specifiche ma implicitamente rimanda alla corretta gestione delle procedure HACCP; infatti lo stesso Reg. 852/04 al CAPO II - Obblighi degli operatori del settore alimentare all’articolo 3 riporta: “gli operatori del settore alimentare garantiscono che tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione degli alimenti sottoposte al loro controllo soddisfino i pertinenti requisiti di igiene fissati nel presente regolamento” .
Disponibile a sentire altri pareri ...